E’ risaputo che le nostre signore vogliono mostrare, durante i viaggi, tutti i gioielli ricevuti in regalo nei tempi, ma, purtroppo, devono fare i conti con la dogana. Infatti le recenti disposizioni, con particolare riferimento alla carta Doganale del viaggiatore, precisano che gli effetti personali di valore (quali, ad esempio, apparecchiature fotografiche, videocamere, personal computers, orologi, gioielli vari) portati dal viaggiatore in partenza verso Paesi extra-UE, necessitano di una documentazione (ricevuta di acquisto, certificato di garanzia o bolletta d’importazione) che dimostri, in caso di controllo al momento del rientro, il loro regolare acquisto o la loro regolare importazione in Italia.
In mancanza di tali documenti, si consiglia al viaggiatore di produrre, presso l’ufficio doganale di partenza, una dichiarazione di possesso da esibire al rientro.
Per gli acquisti all’estero è opportuno precisare che sono esenti dai diritti doganali i beni che il viaggiatore, in arrivo da un Paese non facente parte dell’Unione Europea, porta con sé nel proprio bagaglio personale, purché tali importazioni abbiano carattere occasionale e i beni siano destinati all’uso personale o familiare del viaggiatore e purché il loro valore non superi complessivamente 300 euro per viaggiatore; detto importo è aumentato a 430 euro nel caso di arrivo in aereo o via mare.
Se il valore del bene supera i citati importi, il viaggiatore è tenuto al pagamento dei diritti doganali afferenti all’intero valore del bene acquistato. Il limite dei 300 euro e dei 430 euro si riduce a 150 euro per i viaggiatori minori di 15 anni, indipendentemente dal mezzo di trasporto utilizzato, che vale per il totale dei beni importati, inclusi gioielli.
Giunge quindi il momento di presentarsi all’imbarco e, considerato che è sconsigliabile indossarli per non fare suonare il metal detector ed è altresì sconsigliato riporli nella valigia da imbarcare, non resta che tenerli custoditi nel bagaglio a mano, preferibilmente se riposti in una bustina di plastica o in un contenitore adibito allo scopo.
Non va infatti dimenticato che i gioielli vanno poi riposti nell’apposita vaschetta prima del passaggio al metal detector.
E’ appena il caso di ricordare che la normativa valutaria prevede, per il denaro contante di importo pari o superiore a 10.000 euro, l’obbligatorietà della dichiarazione alle autorità doganali. I farmaci possono essere importati, a seguito del passeggero, qualora il quantitativo sia compatibile con il soggiorno previsto in Italia e vi sia, almeno in lingua inglese, una regolare prescrizione medica, laddove prevista dalla normativa, che ne indichi preferibilmente la posologia, da esibire alle autorità sanitarie e doganali in caso di richiesta.
I viaggiatori non possono introdurre o esportare nel/dal territorio nazionale merci contraffatte.
Tale attività è punita secondo le norme previste dal Codice penale. Ogni viaggiatore è quindi tenuto ad accertare che le merci che introduce in Italia o che porta all’estero non violino diritti di proprietà intellettuale.
Non mi resta che un commento in considerazione del valore di tutti i regali che abbiamo fatto alle nostre mogli, compagne o amanti negli anni: il massimo dei 430 euro risulta eccessivamente basso, considerata l’impossibilità di provare il valore dei gioielli con la documentazione richiesta.
Fondatore e pioniere della materia doganale in ambito nazionale.
Fondatore nel 1981 dello Studio Toscano srl.
Membro degli esperti in Commissione EU a Bruxelles, consulente in varie sedi Confindustriali e docente delle migliori scuole di formazione.
Membro del Gruppo Esperti Legislazione Doganale di Confindustria Roma.
Autore di svariate pubblicazioni specialistiche in materia doganale.
Iscritto all'albo dei giornalisti ha collaborato con Il Sole 24 Ore, Italia Oggi, Il Doganalista.