Purtroppo oltre allo sviluppo normale delle operazioni con l’estero si sono sviluppate anche le frodi in materia. L’ultima riguarda l’emissione falsa o impropria delle dichiarazioni di intento al fine di evitare il versamento dell’iva. La normativa in materia prevede la possibilità di rilasciare al fornitore una dichiarazione denominata “di intento“ che il cessionario può emettere se supera  Il 10% del suo volume d’affari che deve provenire da vendite effettuate all’estero (sia nella Comunità Europea che al di fuori). Per le operazioni da effettuare a partire dal 1° gennaio 2020, gli esportatori abituali che intendono acquistare o importare senza applicazione dell’IVA debbono trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione d’intento. La dichiarazione è presentata all’Agenzia delle Entrate in via telematica, direttamente, da parte dei soggetti abilitati a Entratel o Fisconline, o tramite i soggetti incaricati (commi 2-bis e 3 dell’articolo 3 del Dpr 322/1998). Per i motivi su esposti l’Agenzia delle Entrate ha iniziato ad inviare comunicazioni a chi ha rilasciato le dichiarazioni d’intento segnalando i comportamenti fraudolenti dei cessionari, obbligando ad interrompere immediatamente ogni rapporto commerciale con l’esportatore abituale che ha rilasciato impropriamente la dichiarazione d’intento. In effetti, per non avere conseguenze è previsto che i destinatari delle dichiarazioni d’intento sono obbligati ad effettuare un controllo formale della veridicità delle dichiarazioni emesse. Verifica ricevuta dichiarazione di intento La funzione nel sito dell’Agenzia delle Entrate consente di effettuare il riscontro telematico dell’avvenuta presentazione della dichiarazione d’intento. Si devono inserire i dati richiesti, contenuti nella ricevuta telematica. Se tutti i dati inseriti corrispondono a quelli della ricevuta rilasciata dall’Agenzia a seguito della presentazione della dichiarazione d’intento, il messaggio di risposta sarà “dichiarazione d’intento correttamente presentata”. Il numero di protocollo della dichiarazione d’intento è rilevabile dalla ricevuta telematica, è composto di due parti: la prima, formata da 17 cifre (es. 08060120341234567) la seconda (progressivo), di 6 cifre, separata dalla prima dal segno “-” oppure “/” (es. 000001)

Inserire i dati per la verifica

Protocollo dichiarazione d’intento (prima parte, 17 cifre):

Progressivo dichiarazione d’intento (seconda parte, 6 cifre):

Anno dichiarazione:

Codice fiscale dichiarante:

Scegli destinatario

Dogane

E’   quindi opportuno verificare le dichiarazioni d’intento ricevute, utilizzando il metodo elettronico, realizzato dall’Agenzia delle Entrate

Fondatore e pioniere della materia doganale in ambito nazionale.
Fondatore nel 1981 dello Studio Toscano srl.
Membro degli esperti in Commissione EU a Bruxelles, consulente in varie sedi Confindustriali e docente delle migliori scuole di formazione.
Membro del Gruppo Esperti Legislazione Doganale di Confindustria Roma.
Autore di svariate pubblicazioni specialistiche in materia doganale.
Iscritto all'albo dei giornalisti ha collaborato con Il Sole 24 Ore, Italia Oggi, Il Doganalista.