L’Unione Europea, per rispettare gli impegni dell’Accordo di Parigi del 2015, ha adottato una serie di misure innovative volte a contrastare i cambiamenti climatici. Tra queste, spicca il Green Deal europeo, una strategia di crescita che mira a trasformare l’UE in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse, competitiva e sostenibile. Questo piano ambizioso ha due obiettivi climatici principali: ridurre le emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Contesto e importanza del Green Deal europeo

Il Green Deal europeo rappresenta una svolta epocale nella politica ambientale ed economica dell’Unione Europea. Non solo intende ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, ma mira anche a promuovere un’economia circolare che riduca al minimo gli sprechi e ottimizzi l’uso delle risorse. Questo approccio integrato considera l’intero ciclo di vita dei prodotti, dall’estrazione delle materie prime alla produzione, distribuzione, uso e riciclo, per garantire che ogni fase sia il più sostenibile possibile.

Sostenibilità della catena di fornitura

La sostenibilità delle catene di fornitura è diventata un elemento centrale nelle politiche dell’UE. In questo contesto, il Regolamento (UE) 2023/1115, noto come Regolamento EUDR, assume un’importanza cruciale. Questo regolamento si concentra specificamente su materie prime e prodotti il cui consumo in Europa è strettamente legato alla deforestazione e al degrado forestale globale. Tra queste materie prime figurano olio di palma, soia, legno, carta, cacao, caffè, gomma e bovini. Questi prodotti sono spesso alla base di processi produttivi che hanno un impatto significativo sull’ambiente, contribuendo alla perdita di biodiversità e all’aumento delle emissioni di CO₂.

Impatti della deforestazione

La deforestazione e il degrado forestale sono responsabili di un considerevole aumento delle emissioni di CO₂ a causa degli incendi boschivi e della riduzione della capacità delle foreste di assorbire carbonio. Inoltre, la perdita di foreste comporta un grave impatto sulla biodiversità, mettendo a rischio numerose specie animali e vegetali e alterando gli equilibri degli ecosistemi. La protezione delle foreste è quindi essenziale non solo per mitigare i cambiamenti climatici, ma anche per preservare la biodiversità e sostenere gli ecosistemi vitali per il nostro pianeta.

Obiettivi e applicazione del Regolamento EUDR

Il Regolamento EUDR mira a promuovere catene di fornitura più sostenibili e certificate, scoraggiando la commercializzazione di materie prime e prodotti legati alla deforestazione. Questo regolamento impone obblighi a vari attori lungo la catena di fornitura, includendo sia gli importatori ed esportatori (c.d. “operatori”) sia i commercianti all’interno dell’UE. Gli obblighi del regolamento si applicano a tutte le imprese, indipendentemente dalle dimensioni, con scadenze di conformità diverse per grandi, medie e piccole imprese. Le medie e grandi imprese devono conformarsi entro il 30 dicembre 2024, mentre le piccole e microimprese hanno tempo fino al 30 giugno 2025. Per le PMI sono previsti adempimenti semplificati per facilitare la conformità.

Dettagli sugli obblighi derivanti dal Regolamento

Il Regolamento EUDR consente l’immissione sul mercato o l’esportazione solo di prodotti conformi a tre requisiti principali:

  1. Zero deforestazione: il regolamento definisce tale requisito rispetto al fatto che “i terreni da cui derivano i prodotti e/o le materie prime interessate non sono stati oggetto di deforestazione dopo il 31 dicembre 2020”;
  2. Prodotti nel rispetto della legislazione pertinente del paese di produzione;
  3. Dichiarazione di dovuta diligenza: una dichiarazione che attesti la conformità del prodotto deve essere fornita alle autorità competenti tramite un registro elettronico dedicato.

La dovuta diligenza

Gli operatori e i commercianti devono esercitare la dovuta diligenza, la quale si articola in tre fasi: raccolta delle informazioni, valutazione del rischio e misure di attenuazione del rischio.

  1. Raccolta delle informazioni

Gli operatori devono raccogliere informazioni dettagliate sui prodotti, come: descrizione, quantitativo, paese di produzione, geolocalizzazione delle fonti delle materie prime, dettagli dei fornitori e dei clienti e prove verificabili di conformità alle normative del paese di produzione. Questa fase è cruciale per garantire la tracciabilità e la trasparenza lungo tutta la catena di fornitura.

  1. Valutazione del rischio

Dopo aver raccolto le informazioni, gli operatori devono valutare il rischio che i prodotti non siano conformi ai requisiti del Regolamento. La valutazione del rischio deve considerare diversi parametri legati al paese di origine, inclusi il rating di rischio associato (alto, basso o standard), la presenza di popolazioni indigene e la diffusione della deforestazione e del degrado forestale. La Commissione Europea pubblicherà il rating di rischio entro il 30 dicembre 2024, ma già ora si lavora per rendere questa classificazione più precisa, considerando territori specifici anziché interi paesi.

  1. Misure di attenuazione del rischio

Infine, nel caso in cui la fase precedente non dimostri un rischio nullo o trascurabile legato alla deforestazione, gli operatori devono adottare misure aziendali per mitigare il rischio di introdurre sul mercato prodotti non conformi. Queste misure includono audit indipendenti, richieste di documentazione supplementare e implementazione di procedure aziendali adeguate alla realtà specifica dell’azienda. Le politiche aziendali devono essere proporzionate e mirate a garantire la conformità al Regolamento, considerando le sanzioni potenziali per la non conformità, che possono arrivare fino al 4% del fatturato annuo.

Impatti globali e proteste dei Paesi in via di sviluppo

Il Regolamento EUDR ha suscitato preoccupazioni tra i Paesi in via di sviluppo, che temono ripercussioni negative in termini di attrattività degli investimenti, blocco dei commerci e maggiori controlli alle frontiere. La rigidità della categorizzazione del rischio può penalizzare paesi interi, anche se solo alcune aree sono effettivamente a rischio di deforestazione. Per affrontare queste preoccupazioni, l’UE sta lavorando per sviluppare una classificazione del rischio più dettagliata, che tenga conto delle specificità territoriali.

Considerazioni conclusive

Il Regolamento EUDR rappresenta un passo decisivo verso catene di fornitura più sostenibili e responsabili. Esso richiede alle aziende di adottare pratiche rigorose per garantire la protezione delle foreste e il rispetto delle normative ambientali globali. Attraverso la promozione di una maggiore trasparenza e tracciabilità, il regolamento contribuisce non solo alla lotta contro i cambiamenti climatici, ma anche alla creazione di un mercato più equo e sostenibile, in cui le risorse naturali sono utilizzate in modo responsabile e le foreste sono protette per le generazioni future.

Il Regolamento EUDR, parte integrante del Green Deal europeo, impone alle aziende una nuova sfida: adottare pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente lungo tutta la catena di fornitura. Questo richiede non solo una gestione accurata delle operazioni doganali, ma anche una raccolta e analisi approfondite dei dati dichiarati in dogana. Solo attraverso una pianificazione attenta e una gestione informatizzata dei processi, le imprese possono garantire la conformità normativa e contribuire agli obiettivi climatici dell’UE, preservando al contempo la competitività delle loro attività.

Consultant, Global Trade Advisory, Excise duties & Customs presso STS Deloitte

Tax | Global Trade Advisory STS Deloitte - Spedizioniere Doganale presso Euro Pool Liguria S.r.l. - Laurea in Economia delle Aziende Marittime, della Logistica e dei Trasporti - Master in Economia e Management Marittimo e Portuale