S: Definire cosa sia “ontologicamente” il Sistema Armonizzato rappresenta un interessante esercizio di ricerca e rielaborazione che non si esaurisce nell’analisi delle definizioni mutuate dai testi giuridici dai quali ha tratto la propria forma, ma che coinvolge una serie di applicazioni, implicazioni ed impieghi che lo hanno appuntato, negli ultimi 36 anni, come il “vero linguaggio del commercio internazionale”. Era il 1° gennaio 1988 quando entrò in vigore la Convenzione sul Sistema Armonizzato composta da un solido Preambolo, contenente le ragioni e le speranze della comunità internazionale, 20 Articoli, incentrati sugli obblighi delle parti contraenti, il ruolo del Consiglio e del Comitato, la risoluzione delle controversie e la procedura di modifica, ed un articolato Allegato che rappresenta, appunto, la Nomenclatura stessa. La definizione la troviamo nell’incipit dell’Art.1: “per Sistema Armonizzato di designazione e di codificazione delle merci, in seguito denominato “SA” s’intende “la Nomenclatura che comprende le Voci, le Sottovoci e i relativi Codici Numerici, le Note di Sezioni, di Capitoli e di Sottovoci, nonché le Regole Generali per l’Interpretazione del Sistema Armonizzato, figuranti nell’Allegato”.

C: Ma, come ben sappiamo, il SA non è solo questo. Disegnato e sviluppato dal WCO come “core system” per tutte le ulteriori Nomenclature di stampo nazionale, rappresenta uno strumento importantissimo per coloro che agiscono all’interno del mercato globale. Se, da un lato, rappresenta il più efficace metodo di riscossione dei dazi, dall’altro si pone come minimo comune denominatore quando si tratta di Regole di Origine, monitoraggio di merci controllate, negoziazioni commerciali, imposte interne, tariffe di trasporto, analisi statistica, risk assessment e compliance. Il SA rappresenta un modello dinamico che varia al variare dei trend commerciali, politici, economici e, negli ultimi anni, anche ambientali. Pensiamo alla pandemia, alla crisi climatica, all’inquinamento da plastiche, alla sicurezza in campo agro-alimentare, alla biodiversità, alle economie circolari. Quello che era nato come sistema di codificazione armonizzata di merci ha virato negli ultimi anni verso nuove frontiere spinto dai venti del cambiamento.

S: Siamo passati da un Sistema Armonizzato ad un Sistema Antropizzato, figlio delle necessità sorte a causa dell’azione modificatrice massiva dell’uomo sull’ambiente. Oggi più di ieri è divenuto fondamentale poter monitorare nuovi flussi di prodotti “critici” o sottoposti a specifiche misure commerciali. Il SA può e deve far fronte a questi nuovi imperativi ma le modalità di attuazione offrono non pochi interrogativi e spunti di riflessione sulla “adattabilità” del sistema e su come queste previsioni possano essere adeguatamente integrate. “Oggi siamo agli albori di una nuova convergenza di tecnologie della comunicazione e regime energetico. Il connubio di tecnologie di comunicazione in rete ed energie da fonti rinnovabili sta dando il via alla Terza rivoluzione industriale”, queste le parole del famoso economista statunitense Jeremy Rifkin. Una rivoluzione che deve essere introiettata e digerita nel SA perché possa continuare a rappresentare uno strumento di analisi e scambio performante, anche alla luce delle innovazioni e delle necessità introdotte dalla Green Agenda.

C: E proprio negli ultimi anni al Segretariato del WCO è stato dato mandato di condurre uno Studio Esplorativo su una possibile Revisione Strategica del SA il cui Rapporto Intermedio è stato pubblicato sul sito ufficiale il 18 gennaio 2024 con l’obiettivo di raccogliere opinioni dagli stakeholders per testarne l’efficacia e lo “stato di salute” e ricevere suggerimenti per migliorarlo e renderlo più rispondente alla contingenza. Lo Studio ha evidenziato una serie di conclusioni elaborate sulla base delle opinioni raccolte e si è pronunciato sulla fattibilità di alcune strategie evidenziando un concetto fondamentale: il SA non identifica i beni ma crea delle “classi”, degli insiemi, entro i quali le merci possono trovare la propria collocazione. Più quella classe è specifica più sarà semplice attribuire al mio bene una classificazione (es. 9401.10 – mobili per sedersi, dei tipi utilizzati per veicoli aerei), più è generale più sarà complesso definire cosa è compreso o escluso da quella categoria (es. 7326.90 – lavori di ferro o acciaio).

S: Un Sistema di Identificazione è altro rispetto ad un Sistema di Classificazione. Il sistema GTIN di GS1, ad esempio, (i numeri che si trovano sotto la maggior parte dei codici a barre) è un Sistema di Identificazione delle merci. Ogni GTIN è collegato a una linea di prodotti specifica; GS1 ha emesso GTIN per oltre 250 milioni di prodotti ma ancora non copre tutte le merci commercializzate. Il SA, invece, è un Sistema di Classificazione e diventa, dunque, essenziale bilanciare al suo interno la necessità di creare classi ampie che garantiscano la possibilità di ricomprendere tutte le merci possibili, con la necessità di creare anche classi più circoscritte che descrivano solo prodotti di particolare interesse, il tutto cercando di evitare sovrapposizioni. Tuttavia, la struttura numerica impone limiti rigidi su quante “posizioni” possano essere create a livello di Voci e Sottovoci. Se in molti casi questo non è un problema, per alcune Voci il limite è già stato raggiunto (pensiamo ad esempio alla 2903.7).

C: Altri aspetti decisamente interessanti che emergono dalla lettura dello Studio in questione riguardano la comprensione e l’utilizzo delle Regole Generali per l’Interpretazione, che costituiscono per definizione uno degli elementi fondanti del SA. Quasi un quarto dei partecipanti al sondaggio ha confessato di utilizzarle raramente e più della metà ha espresso difficoltà nel comprenderne l’applicabilità. È noto, infatti, che le note relative al loro utilizzo sono state rilasciate dal WCO solo a pagamento. Le RGI presentano un elevato livello di “soggettività”; espressioni come “carattere essenziale”, “più specificamente”, “beni confezionati per la vendita al minuto”, tra le altre, causano, appunto, notevoli difficoltà interpretative. Un ulteriore rischio è rappresentato dal fatto che alcune Note forniscono importanti elementi per determinare la classificazione di un prodotto, prevenendo talvolta l’utilizzo delle RGI. Ultimo dato significativo: la presenza di alcuni termini come, ad esempio, “parti ed accessori” che hanno valenze leggermente diverse nelle 200 lingue dei paesi aderenti alla Convenzione, contribuiscono ad aumentare l’entropia nel processo di classificazione. Pensiamo, infine, alla congiunzione “o”. Nel SA è intesa con valenza inclusiva (o l’uno, o l’altro, o entrambi) a meno che non sia previsto diversamente nel testo.

S: Il SA è basato sul linguaggio e, poiché l’ambiguità lessicale di alcuni idiomi è spiccatamente accentuata, tutto il sistema ne risente. Pensiamo all’Inglese; uno studio ha stimato che nella lingua anglosassone circa l’80% delle parole abbia più di un significato. In molte occasioni le traduzioni in inglese e francese (le due lingue ufficiali) divergono e conducono a revisioni, dibattiti, negoziazioni che richiedono anni per essere dipanate. Alcune Note o Definizioni, poi, mostrano il segno del tempo che passa e si rivelano in tutta la loro obsolescenza. Leggere attentamente questo Studio significa entrare dietro le quinte di un sistema complesso, basato su regole stratificate e continui rimandi, ed al contempo versatile, ottimista e pronto a cogliere le opportunità e le richieste di un futuro di grande fermento tecnologico ed industriale. Siamo partiti da un Sistema Armonizzato in grado di facilitare i commerci; stiamo transitando nell’era del Sistema Antropizzato, scandito dalle conseguenze dell’ingerenza dell’uomo sul territorio; probabilmente tra qualche anno approderemo ad un Sistema Aumentato, dove le vecchie previsioni e le Nuove Tecnologie collaboreranno per creare uno strumento in grado di soddisfare nuove esigenze a livello commerciale, politico ed informatico. E noi Doganalisti saremo lì.

C&S: Ecco il link ufficiale attraverso cui potrete avere accesso ai documenti pubblicati dal WCO e alla versione integrale dello Studio Esplorativo su una possibile Revisione Strategica del SA: https://www.wcoomd.org/en/topics/nomenclature/activities-and-programmes/exploratory-study-on-a-possible-strategic-review-of-the-hs.aspx

Laureata in economia e commercio, Doganalista iscritta all’Albo Professionale dal 1998, è consulente in materia doganale.

Ha fondato con la sorella Francesca Composta, anche lei doganalista iscritta all’Albo professionale, il Cad Mantova, che annovera tra i propri clienti aziende di significativa importanza.

È stata consigliere del Consiglio Territoriale dei doganalisti della Lombardia, dell’Associazione degli spedizionieri doganali di Milano, di Assocad ed attualmente è membro del Comitato consultivo di Assocad

Doganalista, Laureata in Ingegneria Civile è Membro della Commissione di Studio Tariffa Doganale e Misure Associate alla Taric del Consiglio Nazionale Spedizionieri Doganali.
Socio dello Studio Taroni Srl con sede in Interporto-Bologna.