Tra le principali novità del progetto di riforma del Codice doganale dell’Unione europea del 17 maggio scorso, un ruolo centrale è riservato alla nuova figura dell’operatore “Trust and Check”, a cui sono dedicati notevoli semplificazioni e vantaggi nei rapporti con la Dogana. Secondo le stime della Commissione europea, i soggetti Trust and Check rappresenteranno l’80% dei traffici internazionali. Un dato significativo, volto a rafforzare i vantaggi e il ruolo dell’attuale figura dell’operatore economico autorizzato.

Il tema dell’AEO mette al centro la capacità delle imprese di sapersi muovere sui mercati internazionali, anche attraverso professionalità, all’interno dell’azienda, che conoscono gli elementi fondamentali del diritto doganale.

In questo contesto, il ruolo del doganalista non può diventare un ruolo marginale. Lo spedizioniere, infatti, non è soltanto il soggetto che compila la dichiarazione doganale, ma è una figura indispensabile per assistere le aziende nell’interpretazione delle sempre più complesse norme e regolamentazioni applicabili agli scambi internazionali.

La proliferazione di regolamenti europei, che impongono nuovi obblighi da rispettare in fase di import e di export, rappresenta un fattore di notevole complessità per tutti gli operatori che operano nel commercio internazionale. Le Dogane e gli operatori sono chiamati ad applicare 350 differenti normative europee, in settori quali il commercio, l’industria, la sicurezza, la salute, l’ambiente e i cambiamenti climatici.

Dai divieti ai dazi antidumping, fino alle autorizzazioni dual use e alle misure di export control: sono molteplici i fattori di complessità che devono essere attentamente valutati dagli operatori, attraverso un’accurata due diligence.

In questo contesto di notevole complessità, il compito del Doganalista è quello di reinventarsi intensificando la propria attività di consulenza alle imprese. Vista l’articolazione del quadro normativo, deve ritersi cruciale la figura di un consulente che guidi le aziende nell’assolvimento degli obblighi doganali e nell’interpretazione dei regolamenti e della disciplina doganale.

La nuova figura del Trust and Check rappresenta un’evoluzione del ruolo del l’operatore economico autorizzato (AEO).

Attualmente in Italia vi sono 1.693 soggetti AEO (dati aggiornati al 24 novembre 2023). Un numero ancora inferiore rispetto a quello di altri Paesi UE, come la Germania, dove attualmente si registrano 6.385 autorizzazioni AEO.

L’autorizzazione AEO è una certificazione internazionale che consente alle imprese di accedere a notevoli semplificazioni nello svolgimento di operazioni doganali e, inoltre, attesta l’elevata competenza e professionalità dei soggetti autorizzati. Con la relazione n. 13/2023, la Corte dei Conti europea analizza il programma AEO ed evidenzia come gli operatori economici autorizzati assumano una funzione centrale nello svolgimento delle attività doganali.

Il programma AEO è attuato dagli Stati membri, le cui autorità doganali sono responsabili del rilascio e della gestione delle autorizzazioni AEO nell’Ue. Le autorità doganali degli Stati membri possono concedere lo status di AEO a qualsiasi operatore economico stabilito nel territorio doganale dell’Unione europea, se soddisfa determinati criteri: conformità alle norme doganali e fiscali; tenuta dei registri; solvibilità finanziaria; competenza nella gestione e nell’applicazione della normativa doganale. Tra i benefici riconosciuti ai soggetti AEO vi sono: minori controlli, notifica preventiva in caso di selezione per il controllo sulle merci, trattamento prioritario (lo svolgimento delle verifiche avviene prioritariamente sui prodotti dei soggetti autorizzati), accesso più facile alle semplificazioni doganali (es. dichiarazione semplificata, esonero dall’obbligo di presentazione delle merci in Dogana) oltre a numerosi benefici indiretti (i cui effetti sono riconducibili all’ambito operativo e commerciale dell’impresa).

Il pilastro fondamentale su cui poggia il progetto di riforma presentato il 17 maggio 2023 prevede ulteriori vantaggi per un gruppo specifico di operatori “Trust & Check”.

L’assoggettamento a tale regime comporta una serie di vantaggi e benefici, a fronte, però, del rispetto di rigorosi criteri e requisiti. Gli operatori dovranno dimostrarsi “trasparenti” con le Autorità doganali, mettendo a disposizione i propri dati e tutte le informazioni richieste.

Fra i vantaggi, la novità più significativa è sicuramente quella che consente di “auto-svincolare” le merci al momento del ricevimento delle stesse, se in entrata, o nel luogo di consegna, se in uscita, indipendentemente dal territorio europeo nel quale le merci si trovano. Di conseguenza, il luogo nel quale sorgerà l’obbligazione doganale, per il partener Trust and Check, non sarà più il luogo nel quale le merci si trovano fisicamente, bensì quello nel quale l’operatore è stabilito abitualmente. La stessa regola varrà, quindi, anche per l’individuazione dell’Ufficio competente a vigilare sul vincolo delle merci a un regime doganale.

Cuore centrale del progetto di riforma, che aiuterà il coordinamento digitale di tali operazioni, è rappresentato dall’introduzione dell’EU Customs Data Hub. Si tratta di un database all’interno del quale saranno registrati tutti i dati e le informazioni relative alle merci degli operatori doganali. Tramite esso si effettuerà una trascrizione graduale dall’attuale sistema basato sulle dichiarazioni doganali, ad un sistema basato sui dati digitali. In questo modo, tutti coloro che vorranno introdurre merci all’interno del territorio europeo, avranno l’obbligo di registrare i dati e le informazioni relativi alle merci all’interno di questa banca dati, consentendo così alle Autorità doganali europee di avere un preventivo quadro del flusso di merci in entrata e in uscita dal territorio, direttamente su una piattaforma on line.

Gli operatori Trust and Check dovranno, inoltre, soddisfare diversi criteri e requisiti: tale programma riservato ai soli operatori residenti o registrati nel territorio doganale dell’Unione europea, i quali svolgono abitualmente operazioni doganali da almeno tre anni, e che sono in possesso dei requisiti necessari già previsti per i soggetti AEO.

Gli operatori Trust and Check dovranno soddisfare diversi criteri: non dovranno aver commesso alcun reato, dovranno attuare un elevato livello di controllo delle loro operazioni e della catena di fornitura e dovranno fornire la prova di solvibilità finanziaria. Essi dovranno anche fornire reali dati temporali relativi al trasporto delle loro merci e la prova della loro conformità a tutti i relativi requisiti tramite l’utilizzo del centro dati doganali dell’UE.

Se sono soddisfatte tali condizioni, gli operatori Trust and Check potranno importare merci senza bisogno di un intervento doganale attivo, controllare autonomamente la conformità delle loro merci e pagare i dazi periodicamente, senza presentare dichiarazioni doganali per ogni spedizione.

Laureato presso l’Università di Parma, ha conseguito un Master in Diritto Tributario e un Master di specializzazione dall’accertamento al processo tributario presso la Scuola di Formazione Ipsoa. È iscritto all’Ordine degli Avvocati di Milano dal 2009. Nel 2011 entra nel team dello Studio Armella & Associati, di cui è socio dal gennaio 2020.

Settori di attività: contenzioso doganale, diritto tributario e commercio internazionale. Esperto di diritto doganale, con particolare riferimento alle tecniche di commercio internazionale, assiste grandi aziende e multinazionali con particolare riferimento alla consulenza e alla pianificazione doganale, all’implementazione delle procedure relative al commercio internazionale e alle certificazioni AEO.

È autore di numerosi articoli e pubblicazioni e collabora con associazioni di categoria in attività seminariali e congressuali.

Laureata con lode nel 2019 presso l’Università degli Studi di Genova con una tesi in diritto europeo dal titolo “Brexit e le sue conseguenze sugli Accordi conclusi dall’Unione europea”.

È iscritta al registro dei Praticanti Avvocati e da giugno 2020 collabora con lo studio Armella & Associati. È autore di numerosi articoli e collabora con associazioni di categoria all’attività seminaristica e congressuale.