“È giunto il momento di portare l’unione doganale al livello successivo, dotandola di un quadro più solido che ci consentirà di proteggere meglio i nostri cittadini e il nostro mercato unico. Proporrò un pacchetto coraggioso per un approccio europeo integrato per rafforzare la gestione del rischio doganale e sostenere controlli efficaci da parte degli Stati membri”. 

Così affermava Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, nel luglio 2019 (Linee guida politiche della Commissione europea 2019-2024).

Il 17 maggio 2023 la Commissione ha presentato proposte per la riforma più ambiziosa e completa dell’unione doganale dell’UE dalla sua istituzione nel 1968.

Nella comunicazione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo, diramata il 17.5.2023, la Commissione europea ha affermato di voler “portare l’unione doganale al livello successivo”,  perseguendo due obiettivi:

  1. Ridurre i costi di compilanceper amministrazioni e imprese attraverso procedure semplificate e modernizzate;
  2. Consentire alle dogane dell’UE di proteggere meglio gli interessi finanziari e non finanziari dell’UE e dei suoi Stati membri, nonché del mercato unico, sulla base di una gestione del rischio comune a livello dell’UE e di controlli più armonizzati.

La riforma prende atto della transizione verde e digitale, che richiedono anche all’autorità doganale di adeguarsi per rispettare standard ambientali, di sicurezza, sociali e digitali. Il commercio elettronico, che negli ultimi anni ha avuto una diffusione esponenziale ed ha esposto le dogane a spostamenti di merci di basso valore di portata notevolmente aumentata, ha indubbiamente modificato gli assetti del commercio internazionale. Merce di basso valore che non prevede il pagamento di dazi e facilita frode e evasione, non solo crea enormi danni economici alle casse europee, ma fa circolare merce non sicura e causa un grosso danno di credibilità alle autorità doganali. La riforma presentata lo scorso 17 maggio in Commissione europea risponde a tutte queste esigenze: rafforza la capacità delle dogane di vigilanza e controllo delle operazioni e rappresenta una decisione strategica a lungo termine, volta ad adattarsi in modo flessibile ai cambiamenti nelle catene di approvvigionamento, a difendere meglio gli interessi finanziari della UE e dei suoi Stati membri, nonché la sicurezza, l’incolumità e gli interessi pubblici unionali, attraverso quella centralizzazione della gestione del rischio e della disponibilità dei dati prefigurata da tutti gli osservatori istituzionali.

I tre pilastri della riforma doganale dell’UE

Una nuova partnership con le imprese

Nell’Unione doganale dell’UE riformata, le imprese che vogliono portare merci nell’UE potranno registrare tutte le informazioni sui loro prodotti e sulle catene di approvvigionamento in un unico ambiente online: il nuovo hub di dati doganali dell’UE . Questa tecnologia all’avanguardia raccoglierà i dati forniti dalle imprese e, tramite l’apprendimento automatico, l’intelligenza artificiale e l’intervento umano, fornirà alle autorità una panoramica a 360 gradi delle catene di approvvigionamento e della circolazione delle merci.

Allo stesso tempo, le aziende dovranno interagire con un solo portale quando inviano le loro informazioni doganali e dovranno inviare i dati una sola volta per più spedizioni. In alcuni casi in cui i processi aziendali e le catene di approvvigionamento sono completamente trasparenti, i commercianti più fidati (commercianti “Trust and Check”) saranno in grado di immettere le loro merci in circolazione nell’UE senza alcun intervento doganale attivo. La categoria Trust & Check rafforza il già esistente programma Operatori Economici Autorizzati (AEO) per operatori fidati.

Questa nuova partnership con le imprese è una prima mondiale. Si tratta di un nuovo potente strumento per sostenere le imprese e il commercio dell’UE e l’autonomia strategica aperta dell’UE. L’hub di dati doganali dell’UE consentirà l’importazione di merci nell’UE con un intervento doganale minimo, senza compromettere i requisiti di sicurezza, protezione o antifrode.

La presenza dell’EU Customs  Data HUB, che limita di molto l’intervento delle singole dogane, ha il vantaggio di garantire la parità assoluta di trattamento fra operatori economici, nello svolgimento delle pratiche connesse all’introduzione delle merci nel territorio dell’Unione.

Secondo le proposte, il Data Hub aprirà per le spedizioni di e-commerce nel 2028, seguito (su base volontaria) da altri importatori nel 2032, portando a vantaggi e semplificazioni immediati. Gli operatori Trust & Check potranno inoltre sdoganare tutte le loro importazioni presso le autorità doganali dello Stato membro in cui hanno sede, indipendentemente da dove le merci entrano nell’UE. Una revisione nel 2035 valuterà se questa possibilità può essere estesa a tutti i trader quando l’Hub diventerà obbligatorio a partire dal 2038.

Un approccio più intelligente ai controlli doganali

Il nuovo sistema proposto offrirà alle autorità doganali una panoramica delle catene di approvvigionamento e dei processi di produzione delle merci che entrano nell’UE. Tutti gli Stati membri avranno accesso ai dati in tempo reale e saranno in grado di mettere in comune le informazioni per rispondere in modo più rapido, coerente ed efficace ai rischi.

L’intelligenza artificiale sarà utilizzata per analizzare e monitorare i dati e per prevedere i problemi prima ancora che le merci abbiano iniziato il loro viaggio verso l’UE. Ciò consentirà alle autorità doganali dell’UE di concentrare i propri sforzi e le proprie risorse laddove sono maggiormente necessari: impedire l’ingresso nell’Unione di merci non sicure o illegali e sostenere il numero crescente di leggi dell’UE che vietano determinate merci contrarie ai valori comuni dell’UE, ad esempio nel campo del cambiamento climatico, della deforestazione, del lavoro forzato, per fare solo alcuni esempi. Contribuirà inoltre a garantire un’adeguata riscossione di dazi e tasse, a vantaggio dei bilanci nazionali e dell’UE.

Per aiutare gli Stati membri a stabilire l’ordine di priorità dei rischi giusti e a coordinare i controlli e le ispezioni, in particolare durante i periodi di crisi, le informazioni e le competenze saranno messe in comune e valutate a livello dell’UE tramite la nuova autorità doganale dell’UE, che agirà sulla base dei dati forniti attraverso l’hub di dati doganale dell’UE . Il nuovo regime migliorerà sostanzialmente la cooperazione tra le autorità doganali e di vigilanza del mercato e le autorità di contrasto a livello dell’UE e nazionale, anche attraverso la condivisione delle informazioni tramite il hub di dati doganali.

Un approccio più moderno all’e-commerce

La riforma odierna renderà le piattaforme online attori fondamentali per garantire che le merci vendute online nell’UE rispettino tutti gli obblighi doganali. Si tratta di un importante allontanamento dall’attuale sistema doganale, che attribuisce la responsabilità al singolo consumatore e ai vettori. Le piattaforme saranno responsabili di garantire che i dazi doganali e l’IVA siano pagati all’acquisto, quindi i consumatori non saranno più colpiti da costi nascosti o scartoffie impreviste all’arrivo del pacco. Con le piattaforme online come importatori ufficiali, i consumatori dell’UE possono essere rassicurati sul fatto che tutti i dazi sono stati pagati e che i loro acquisti sono sicuri e in linea con gli standard ambientali, di sicurezza ed etici dell’UE.

Allo stesso tempo, la riforma abolisce l’attuale soglia in base alla quale le merci di valore inferiore a 150 euro sono esenti da dazio doganale, che è pesantemente sfruttato dai truffatori. Fino al 65% di tali pacchi che entrano nell’UE sono attualmente sottovalutati, per evitare i dazi doganali all’importazione.

La riforma semplifica inoltre il calcolo dei dazi doganali per le merci di basso valore più comuni acquistate al di fuori dell’UE, riducendo le migliaia di possibili categorie di dazi doganali a sole quattro. Ciò renderà molto più semplice il calcolo dei dazi doganali per i piccoli pacchi, aiutando sia le piattaforme che le autorità doganali a gestire meglio il miliardo di acquisti di e-commerce che entrano nell’UE ogni anno. Rimuoverà anche il potenziale di frode. Si prevede che il nuovo regime di commercio elettronico su misura apporterà entrate doganali aggiuntive per un importo di 1 miliardo di euro all’anno.

Commissione di studio Regimi e Contenzioso

Lucia Umile, Mattia Salvi, Albatri Patrizia, Berardi Giuseppe, Composta Claudia, Del Gobbo Lorena, Erriu Cristiano, Severino Domenico, Pellegrino Francesco,  Rigato Stefano, Battaglia Davide, Genovese Marco, Lopizzo Giuseppe, Parmigiani Stefano, Polidori Monica

Il Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali (di seguito CNSD) ha istituito, con propria delibera, le seguenti Commissioni di Studio del CNSD:

Commissione di Studio “Tariffa doganale e misure collegate alla TARIC”.
Commissione di Studio “Origine e lotta alla contraffazione”.
Commissione di Studio “Valore in dogana”.
Commissione di Studio “Regimi doganali e contenzioso”.

Le Commissioni sono istituite con le seguenti finalità:

Fornire attività di supporto tecnico ed operativo mediante lo studio e l’analisi della normativa di interesse per l’esercizio professionale.
Effettuare studi ed indagini in specifici settori oggetto dell’attività professionale.
Organizzare eventi seminariali e convegnistici.
Formulare proposte, documenti e pareri.
Produrre materiale utile all’aggiornamento professionale.
Agevolare la consapevolezza e la crescita professionale degli iscritti all’Albo.
Le Commissioni possono realizzare elaborati, pareri, trattazioni, opere comunque denominate da loro prodotte.