Si approssimano gli esami per il conseguimento della patente di Spedizioniere doganale, come da Determinazione direttoriale del 19 dicembre 2022. Come è noto, sono previste tre prove oggettivamente impegnative, ovvero uno scritto di carattere teorico-pratico, una prova pratica con relazione scritta e un colloquio. Le materie di riferimento sono plurime, tutte di spiccata complessità.

La prova scritta attiene alle istituzioni di diritto privato; ai principi di scienza delle finanze e alle nozioni di diritto tributario.

La prova pratica riguarda la soluzione di un quesito in merito alla compilazione di dichiarazioni doganali: si richiede a tal fine la redazione di una relazione scritta sintetica sugli adempimenti connessi con le singole operazioni.

La prova orale, la terza prevista, riguarda, oltre alle materie che formano oggetto delle prove scritta e pratica, anche le nozioni di diritto amministrativo, le nozioni di diritto della navigazione (marittima e aerea), le nozioni di merceologia, di geografia economica e commerciale, di statistica generale ed economica, le disposizioni di carattere economico e valutario concernenti gli scambi con l’estero; tale prova riguarda altresì i cenni generali sui trattati e sugli accordi doganali, commerciali e di navigazione, con particolare riguardo ai trattati istitutivi delle Comunità europee, il diritto unionale e nazionale in materia doganale, le nozioni di contabilità di Stato, le risorse proprie, il sistema sanzionatorio e contenzioso in materia doganale.

Per i tre quesiti di carattere teorico, che concretano la prova scritta, quanto si richiede al candidato è di sinteticamente illustrare i contenuti della risposta. I quesiti potrebbero essere di natura generale o specifica, riguardare cioè ambiti di principio (es. la nozione di “contratto”) o profili attinenti a determinate fattispecie in diritto (es. le “obbligazioni a carico del mandatario”). Il candidato dovrebbe in entrambe i casi cercare di esporre in modo organico, procedendo dal generale al particolare e non viceversa (es. definire il contratto, e poi riferirne gli elementi essenziali e quelli accidentali). Nella stesura della prova scritta, le esemplificazioni, rispettando il richiesto requisito della sinteticità espositiva, possono risultare utili, ma dovrebbero essere elaborate in subordine rispetto alla enucleazione dei concetti fondamentali.

Se la sostanza della risposta è importante, non lo è meno la forma: l’utilizzo di termini giuridici imprecisi non giova alla bontà del prodotto finale. Come sempre, il candidato dovrà attentamente rileggere il testo del suo elaborato, prestando attenzione anche ai profili formali. A questo riguardo, bene si farebbe se, nel prepararsi a sostenere l’esame, si ritagliasse un po’ di tempo alla redazione di risposte scritte, rileggendo più volte il testo prodotto al fine di migliorarne la qualità anche sotto il profilo logico e puramente grammaticale.

Quanto alla prova orale, il discorso diventa in certa misura più complesso. Le materie richieste sono molte, eterogenee e oggettivamente complesse. Il che riflette la complessità sul piano professionale dell’attività richiesta allo Spedizioniere: tale rilievo richiama al lettore il noto art. 9, comma 1, l. 212 del 2000 che definisce gli Spedizionieri doganali iscritti negli albi professionali come esperti nelle materie e negli adempimenti connessi con gli scambi internazionali e l’altrettanto noto art. 1 l. 1612 del 1960, secondo cui l’attività degli Spedizionieri doganali viene riconosciuta quale professione qualificata avente per oggetto la materia fiscale, merceologica, valutaria, e quant’altro si riferisce al campo doganale. Data la variegata complessità delle diverse materie richieste per la prova orale, giova il riferimento al termine “nozioni” (che peraltro non vale per le istituzioni di diritto privato), o “cenni” o ancora “principi”. Si tratta di focalizzare lo studio sugli aspetti istituzionali e fondanti, privilegiando i concetti generali e le definizioni. In tale prospettiva, ai fini della preparazione all’esame, sono da privilegiare i testi di carattere istituzionale, che affrontano la materia muovendo dalle nozioni di base (peraltro mai scontate) e dalle principali regole di riferimento. Il candidato dovrebbe quindi prestare particolare attenzione all’apprendimento delle nozioni di principio. Un aiuto alla memorizzazione dei concetti è la preliminare ricognizione della distribuzione della materia in macrocategorie, all’interno delle quali memorizzare le singole nozioni (es., nel diritto tributario, parte generale e principi, disciplina dei tributi, aspetti procedurali, sanzioni, ecc.).

Va avvertito che il riferimento a “nozioni” o “cenni” relativi ad una determinata materia (es. nozioni di diritto della navigazione) non dovrebbe generare fraintendimenti: i testi e la manualistica di riferimento non sempre distinguono in modo facilmente accessibile le nozioni di base dalle regole di dettaglio: è solo attraverso la lettura sistematica, sempre avendo a riferimento, tramite gli indici-sommario, la “mappa” della materia, che lo studente comprende se e in quale misura quanto viene trattato esprime regole fondanti o principi, o piuttosto rappresenta un’articolazione, nella disciplina di dettaglio, di tali regole fondanti o principi. Anche qui il consiglio è di affidarsi a manuali istituzionali tra quelli comunemente adottati nei corsi universitari, la cui vocazione è appunto quella di condurre lo studente alla comprensione della materia muovendo dal generale al particolare.

In generale, per buona prassi, le prove in sede di concorso pubblico dovrebbero essere indirizzate anche a verificare le capacità dei candidati di applicare le conoscenze possedute a specifiche situazioni o casi problematici, di ordine teorico o pratico. In questo senso, la prova pratica richiesta è emblematica: accanto alla compilazione di una dichiarazione doganale, il candidato dovrà descrivere gli adempimenti connessi alle singole operazioni, il che presuppone il corretto inquadramento giuridico della fattispecie e il coordinamento tra regole e istituti concretamente applicabili. La prova pratica, sempre per buona prassi, dovrebbe consistere sia nella verifica della conoscenza delle regole, ma anche nella capacità del candidato di effettuare rilevanti collegamenti tra le varie materie e di risolvere problemi. Nella prova pratica, in altri termini, il candidato si trova a misurarsi con situazioni nelle quali, una volta abilitato, si troverà ad operare nello svolgimento della professione

Quanto, infine, al diritto doganale in senso stretto, che include la disciplina dei dazi, dell’IVA all’importazione e delle accise, esso rileva sia ai fini della prova pratica, sia ai fini della prova orale o colloquio, che peraltro include diverse e ulteriori materie, tutte di rilievo per lo svolgimento della professione di Spedizioniere doganale. Più in generale, la prova orale risulta volta a verificare non solo le conoscenze, ma anche le capacità del candidato di utilizzare le nozioni acquisite nell’ambito professionale in cui sarà chiamato a responsabilmente operare.

Fabrizio Vismara

Fabrizio Vismara è partner del dipartimento di Contenzioso e di Diritto Tributario dello studio Squire Patton Boggs presso la sede di Milano.
Avvocato esperto di diritto societario e tributario, nonché professore di diritto internazionale, il Professor Vismara rappresenta clienti italiani e internazionali in materia di regolamentazione finanziaria, societaria e fiscale a livello nazionale e transfrontaliero.