Si insedia il nuovo Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali. Il 14 Aprile 2023 si è svolta la riunione di insediamento del Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali eletto il 18 Marzo 2023.

È stato nominato Presidente del Consiglio Nazionale Paolo Pasqui e sono state assegnate le cariche per il triennio 2023-2026.

 

Il Consiglio Nazionale è composto da:

PASQUI Paolo                          Presidente

CECCARDI Giuliano                Vice Presidente

MESTIERI Franco                    Tesoriere

TRABUCCO Francesco           Segretario

BOLE Nevio                              Consigliere

DE CRESCENZO Domenico   Consigliere

LOPIZZO Mauro                      Consigliere

PERTICONE Enrico                  Consigliere

TAMA’ Emanuele                    Consigliere

Il Collegio dei Revisori è composto da:

PIERANGELI Mario                 Presidente

CORRIAS Riccardo                  Membro effettivo

COVI Martino                          Membro effettivo

DEL GOBBO Lorena                Membro supplente

PIETRAFORTE Stefano           Membro supplente

Cari colleghi,

il 14 aprile si è insediato il nuovo consiglio scaturito dalle elezioni del 18 marzo e ne sono stato eletto all’unanimità presidente, scelta motivata probabilmente dall’opportunità che porti a termine le iniziative intraprese.

Non sta a me dire se la scelta sia stata oculata, so però che è un grande onore e una grande responsabilità anche perché questo incarico è scaturito da elezioni evidentemente contrastate che hanno portato a risultati in parte inaspettati, da un post elezioni caratterizzato da discussioni e pressioni anche provenienti da ambienti estranei e una riunione di insediamento che, dopo la mia elezione, eufemisticamente definirei vivace.

La diversità di opinioni, in particolare dopo un lungo periodo di sostanziale unanimità, può essere una positiva fonte di idee e dal confronto possono scaturire soluzioni innovative ai problemi a patto che tale diversità di opinioni verta sulle politiche che questo consiglio terrà per assolvere il suo compito di difendere e incrementare la professione, rimanga sul piano dialettico, anche vivace, ma senza trasformarsi in scontro e non sia strumentale a favorire ambizioni personali o a riesumare nostalgie di passati previlegi non  più in linea con l’evoluzione normativa e tecnologica.

La sfida che abbiamo di fronte è molto difficile per l’esigua forza numerica ed economica della nostra categoria, ma soprattutto perché sono le basi stesse della nostra attività ad essere messe in discussione dalle innovazioni normative e tecnologiche e dall’apparire di nuovi competitors e in particolar modo da gruppi di entità e forze enormemente superiori alle generalmente modeste dimensioni delle nostre imprese.

Oggi le vecchie contrapposizioni non hanno più motivo di esistere, non ha più motivo di esistere la concorrenza con i colleghi della stessa provincia, con i maggiori centri di attrazione delle merci quali interporti, porti e aeroporti o con chi esercita la nostra professione con modalità imprenditoriali diverse che ha caratterizzato tanta parte della nostra storia provocando traumatiche divisioni interne e sottraendo tempo ed energie alla ricerca di soluzioni che potessero almeno lenire gli effetti delle normative europee sulla nostra professione. Oggi la competizione a più alto livello è tra stati, nel nostro ambito è e soprattutto sarà a livello europeo. Se ci ostineremo a persistere su vecchi schemi di amici/nemici chiudendo gli occhi di fronte ai cambiamenti tumultuosi ed epocali del mondo della logistica in cui siamo uno snodo importante, ma minuscolo, la battaglia è già persa in partenza. In questo mondo globalizzato non ci sono più né amici, né nemici, ma opportunità per cui il nemico di ieri può essere l’alleato di domani e viceversa.

I nostri obbiettivi devono essere un salto di qualità nella crescita professionale per permetterci di combattere ad armi pari con competitori forti e radicati, la promozione della nostra professionalità presso il mondo imprenditoriale che spesso non percepisce il valore aggiunto del doganalista con cui non ha un rapporto diretto, rendere attrattiva l’iscrizione all’Albo migliorando i servizi, ma soprattutto rendendo il più possibile tutti partecipi delle attività del consiglio e reimpostando i rapporti con ADM che dovrebbe vederci non come semplici controparti, ma come un valido sussidio su cui puntare per superare le carenze quantitative e le rigidità organizzative che la affliggono.

E’ un compito immane e non possono essere nove persone, anche ammettendo che siano tutte attive e capaci, a poterlo affrontare. E’ necessario il contributo di tutti, associazioni, consigli territoriali e singoli doganalisti e per questo collaboriamo con tutti, stiamo attrezzando una zona riservata nel nostro sito per raccogliere contributi, idee e critiche, ma soprattutto cerchiamo di incoraggiare  i  giovani a farsi avanti, a prendere in mano il loro futuro perché questa è la loro epoca e il loro mondo e certamente lo possono comprendere meglio dei più che maturi componenti, in moltissimi casi, delle nostre istituzioni, certamente meglio di me.

L’augurio che faccio a me stesso e a tutta la categoria è che agiamo uniti e coesi verso il comune obbiettivo: fermare e possibilmente invertire il lento declino della nostra professione.