Noi, ultimamente è una parola difficile da sentire e forse più difficile da pronunciare.  Eppure tirate due banali somme Noi ultimamente abbiamo subito un’ulteriore decrescita, i numeri parlano di poco più di 1500 iscritti all’albo. Nonostante l’interesse e la necessità di operare sotto l’egida di questa professione sia notevolmente cresciuto, negli ultimi  tempi non riusciamo a venire fuori da questa spirale implodente. Dove sbagliamo? ….. a porci o  proporci all’esterno, o forse siamo eccessivamente attaccati a quello che c’è o c’è stato?

Così sembrerebbe,  se guardiamo la nostra  età media anagrafica, non siamo stati in grado di creare una nuova generazione, con capacità e spirito innovativo.

Allora guardiamoci un attimo tra di Noi e liberamente parliamo in maniera propositiva per dare un new deal alla nostra amata professione, perché in realtà ci piace quello che facciamo e non vedremo l’ora di poter crescere.  È giusto avere idee diverse, se non ci fossero non saremmo esseri pensanti ma ciò nel giusto dibattito e solo  il saper accettare l’idea della  maggioranza dà un valore ad un’unica entità.

Ascoltiamoci quindi, e traiamo le conclusioni solo dopo aver metabolizzato, ragionando di testa  e non di pancia, su ciò che ci viene esposto. Partiamo con chi saprà esporci nella miglior maniera la nuova legge professionale, o da chi lavorando da solo e con grande ardore ci ha fatto riconoscere importanti a livello europeo. Sentiamo chi è sempre stato innovatore nelle nostre prospettive e chi ci rappresenta al meglio nell’altra nostra faccia che non osiamo spesso riconoscere ed infine valutiamo quello che dovrà, senza esitazione, essere un cambiamento  gestionale necessario alle nostre misere casse.

Questa è la proposta che viene da Noi, dal nostro interno per ripartire collaborando e ricordandoci che un uomo solo al comando, seppur il migliore, ha una fine e solo la squadra  nel tempo dà continuità ad un progetto: l’esperienza insegna.

Dobbiamo valorizzare nelle sue molteplici sfaccettature la nostra duttilità, togliendo ridondanti proclami dalle nostre esternazioni, ma dedicandoci a creare gruppi di studio, gruppi di giovani guidati da mani esperte,  praticità e approccio smart al lavoro e al saperci proporre ad un mercato che ci vuole.

Gli spazi lasciati liberi sono stati occupati da figure esterne e/o interne ai richiedenti, talvolta indubbiamente professionali su certi aspetti, ma sprovviste della nostra esperienza professionale giornaliera su problemi  operativi,  ribadendo quindi,  per questo,  l’essere sempre e comunque necessari ma relegati ad una figura talvolta suddita nel ruolo.

Ascoltare e proporre, questo è il valore di una comunità. Il solo ”mugugno”,  scusate il termine, è liberatorio solo per se stessi,  è il leale confronto  che fa crescere.

Il gruppo giovani di Anasped,  le Commissioni studio del Consiglio Nazionale Spedizionieri Doganali, i seminari di Assocad  sono gli  strumenti  sui cui dobbiamo puntare e gestire per aiutarne lo  sviluppo. L’integrità intellettuale e politica di queste aggregazioni, libera da ogni  possibile critica, dà loro funzionalità  ed autonomia: aiutiamo a crescere queste attività e ove possibile condividiamo NOI …. Doganalisti.

Presidente del Consiglio Territoriale della Regione Liguria e Amministratore presso PARODI FORWARDING SRL