Durante il quinto Africa Business Forum tenutosi il 7 febbraio 2022, la Commissione Economica per l’Africa delle Nazioni Unite (UNECA) ha reso noto un rapporto dal titolo “Implicazioni dell’area di libero scambio continentale africana per la domanda di infrastrutture e servizi di trasporto”, il quale sostiene che l’attuazione dell’Area Continentale di libero Scambio Africana (AfCFTA) porterà ad un aumento della domanda di servizi di trasporto merci in Africa di circa 50 volte. Per far fronte a ciò, sarà necessario non solo espandere ed ammodernare le infrastrutture e piattaforme logistiche continentali, ma anche ampliare l’offerta di servizi di trasporto. Un’opportunità si offre dunque nel vecchio continente a coloro che si proporranno per primi nell’offerta di servizi logistici ed altre attività accessorie, in specie quelle di consulenza doganale.

 

Attualmente, il 76,6% del commercio intra-africano si muove su strada, contro il 22,1% del trasporto marittimo, lo 0,9% del trasporto aereo e lo 0,3% ferroviario. Secondo il rapporto dell’UNECA, a seguito della piena entrata a regime dell’AfCFTA, il trasporto su strada continuerà ad essere utilizzato come modalità prevalente di trasporto merci nel continente, con una tendenza addirittura alla crescita. Ad una conclusione simile è pervenuto anche il World Economic Forum (WEF) durante il suo ultimo meeting annuale, svoltosi dal 16 al 20 gennaio 2023, il quale ha individuato il settore dei trasporti e della logistica tra i comparti dell’economia che presentano le maggiori opportunità per le aziende che vogliono investire in Africa, insieme all’industria automobilistica, l’agricoltura e la trasformazione agroalimentare ed i prodotti farmaceutici. Di conseguenza, opportunità enormi si apriranno per quelle case produttrici di camion ed altri veicoli di trasporto, nonché per quelle che si muoveranno per prime in Africa per proporre soluzioni logistiche e di trasporto innovative, efficaci ed efficienti, approfittando dell’attuale scarsità dell’offerta di collegamenti di trasporto intra-continentali. Opportunità che ovviamente includono l’offerta di attività accessorie, in specie quelle di consulenza doganale.

Secondo gli indicatori di sviluppo della Banca Mondiale, l’Africa ha il più basso indice di performance logistica complessiva a livello mondiale, pari a 2,46 su una scala da 1 a 5, rispetto al 3,5% dell’Unione Europea e del Nord America. Questo significa che le ditte di trasporto africane sono tra le più inefficienti e meno competitive al mondo, con tempi di consegna delle merci che sono mediamente più lunghi, rispetto ad altri contesti regionali. Un rapporto congiunto pubblicato nel 2020 dall’International Finance Corporation (IFC) e da Google indica che i costi di trasporto, in Africa, aumentano mediamente il prezzo finale delle merci al consumatore finale in una misura variabile dal 40% al 60%.

Un esempio di lungimiranza nel settore della logistica in Africa è offerto dal Gruppo MSC, che nel 2022 ha completato l’acquisizione di Bolloré Africa Logistics, uno dei giganti del trasporto in Africa, che conta attualmente una rete di 250 filiali e circa 21.000 dipendenti in 47 paesi all’interno del continente.

Sarebbe tuttavia sbagliato credere che le potenzialità offerte dal settore dei trasporti in Africa sono riservate ai grandi gruppi, in quanto anche i più piccoli possono sviluppare strategie efficaci per installarsi stabilmente nel continente, sia in maniera diretta (attraverso l’apertura di filiali), che attraverso la creazione di joint ventures con ditte di trasporto locali o di piattaforme di coordinamento dei servizi di trasporto offerti da fornitori locali. Occorre infatti tenere in considerazione il fatto che un problema essenziale del settore dei trasporti e della logistica in Africa è costituito dal fatto che la maggior parte delle ditte di trasporto opera all’interno di un comparto specifico della catena dei trasporti, offrendo servizi limitati ad un’unica modalità (es. ferroviaria, aerea, fluviale, marittima o stradale), laddove invece una gestione integrata delle differenti modalità di trasporto è il più delle volte mancante. Ciò offre ulteriori opportunità per sviluppare soluzioni di architettura multimodale, al momento ancora poco diffuse in Africa, soprattutto per l’integrazione dei servizi combinati strada-ferrovia.

Ulteriori opportunità sono inoltre offerte dallo sviluppo di soluzioni di logistica digitale (e-logistics). Questi servizi stanno infatti riscontrando una forte crescita nel continente, data la loro capacità di migliorare i costi di trasporto, contribuendo a risolvere il problema dello squilibrio dei flussi commerciali tra porti e l’entroterra che affligge il commercio africano. È infatti noto che i movimenti dei carichi dai porti africani verso destinazioni interne è molto superiore alla domanda di trasporto in senso contrario (talvolta raggiungendo un rapporto 5:1), data la forte dipendenza dall’import delle economie africane. Accade così che una volta che un carico arrivato ad un porto viene consegnato a destinazione, magari in uno Stato diverso da quello costiero di arrivo, il trasportatore deve trovare una spedizione di ritorno da muovere verso il porto per evitare di tornare indietro a vuoto e addebitare il relativo costo all’importatore che ha beneficiato del trasporto nel primo segmento stradale. Nel caso di carichi containerizzati il problema è ancora più complicato in quanto il container va restituito appena possibile al terminal o al deposito dove è stato prelevato il carico, onde evitare il pagamento di costi proibitivi di noleggio alla compagnia di navigazione che lo ha fornito. Di solito, per incoraggiare i trasportatori a restituire rapidamente i container, le compagnie di navigazione fissano un periodo di grazia entro il quale i container possono essere riconsegnati senza alcun costo, addebitando spese di detenzione per ogni giorno aggiuntivo che eccede tale periodo. Di conseguenza, l’identificazione dei carichi di ritorno per le aziende di logistica è un’operazione particolarmente importante in Africa, che deve essere pianificata accuratamente e in anticipo al fine ridurre i costi di trasporto.

Le soluzioni di e-logistics sono oggi sempre più utilizzate dagli operatori di trasporto per ottimizzare l’utilizzo delle proprie flotte, distribuendole in modo più efficiente sul territorio cosí da permettere la riduzione dei viaggi a vuoto. Esse permettono infatti di facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta di trasporto aggregando le richieste di movimentazioni di merci provenienti dagli importatori, in modo da consentire alle ditte di trasporto di accedere ai carichi in maniera tempestiva e diretta, ossia senza intermediazioni. Oltre a eliminare i costi di intermediazione, queste soluzioni consentono ai trasportatori di pianificare meglio l’uso delle strade o i tempi di trasporto del carico.

Fra i fornitori di soluzioni di e-logistics che sono attualmente disponibili in Africa possono essere citati TAI+ e Sendy, attivi in Kenya; Lori Systems, una piattaforma cloud lanciata in Kenya e Uganda e ora utilizzata in altri 8 Paesi africani; Truckr in Ghana; Kobo360 in Nigeria e Cloud-Fret in Nord Africa. Tutte queste piattaforme consentono alle ditte di logistica di ricevere richieste di trasporto (a volte tramite un’app da installare sul telefono dei loro trasportatori) e di selezionare il carico da trasportare in base alla sua natura, al volume, al peso e in base alla vicinanza dei propri veicoli ai luoghi di ritiro e di consegna delle merci.

Direttore, è esperto in regolamentazione doganale e del commercio estero con più di 20 anni di esperienza nei settori della facilitazione del commercio, modernizzazione doganale, gestione integrata delle frontiere, commercio internazionale e promozione delle esportazioni. Autore di molte pubblicazioni in materia doganale