Cosa s’intende per digitalizzazione e quali iniziative sta portando avanti ADM?

Il convegno organizzato da Anasped è stata l’occasione per fare il punto della situazione sul percorso di Digital Transformation avviato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in collaborazione con tutti gli stakeholders del settore. Digitalizzare che, si tenga presente, non può e non deve essere inteso come mero passaggio dei documenti dal supporto cartaceo a quello digitale, ma come effettiva dematerializzazione dell’intero processo, da svolgersi esclusivamente attraverso dialogo telematico tra tutti gli operatori interconnessi.

Ma come si passa da un modello basato su carta ad un modello full digital? Per quanto importante, non è solo questione di tecnologia. Lo sviluppo di un ambiente digitale passa, in primis, dalla creazione della cultura digitale, che interviene modificando quel substrato di credenze e convinzioni attraverso cui gli attori solitamente tendono a traslare nel mondo digitale processi e procedure ideate con una logica “cartacea”; la cultura digitale è quindi il primo vero rivoluzionario passo del processo che ci consente di essere pronti a passare dall’informatizzazione alla digitalizzazione.

A questo punto entrano in gioco gli strumenti tecnologici che, però, devono essere supportati da una idonea cornice normativa tale da permetterne la piena applicazione. In questa ottica si inseriscono i progetti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli orientati alla ottimizzazione del ciclo logistico/portuale con conseguente riduzione di costi e tempi a carico degli operatori economici per la movimentazione delle merci e delle formalità doganali. Tra i principali progetti in corso di attivazione e/o sperimentazione si segnalano il Port Tracking, lo Smart Terminal, i Fast Corridor & Fast Transfers, il SU.DO.CO (Sportello Unico Doganale e dei Controlli).

Interoperabilità tra i sistemi e tracciabilità della merce sono le funzioni chiave del processo, la cui realizzazione è possibile solo attraverso un coordinamento costante tra gli attori coinvolti. In tale ottica, è necessario che ciascuno metta da parte le “gelosie” legate ai “propri” dati aprendo alla condivisione delle informazioni con gli altri operatori e le altre Amministrazioni attraverso il linguaggio universale della digitalizzazione.

Come si inserisce la figura del Doganalista nel processo di digitalizzazione? Il Doganalista può essere il perno dell’intero sistema, il professionista che ha contezza di tutte le fasi della filiera logistica e quindi risorsa preziosa sia per l’Amministrazione, alla quale può fornire le informazioni necessarie all’adeguamento dei processi in funzione delle esigenze sia di controllo che di snellimento dei traffici, sia per gli operatori economici ai quali può fornire l’assistenza per sfruttare tutte le occasioni di semplificazione previste dal Codice Doganale dell’Unione ed in corso di implementazione. È importante quindi che il Doganalista non abbia una visione limitata ai soli aspetti di presentazione delle merci al regime, ma che osservi il processo nel suo complesso e interagisca con tutte le parti in causa, divenendo attore principale e privilegiato anche verso le software house per costruire dei sistemi in grado di sfruttare a pieno il processo di digitalizzazione in corso. Il sistema digitale doganale italiano è, infatti, all’avanguardia a livello europeo e tutti gli attori devono lavorare per sfruttare tale vantaggio per indirizzare lo sviluppo delle tecnologie nel solco già tracciato.

In questo contesto di continua innovazione un “serbatoio di idee”, quale è quello costituito da AnaspeDoganaGiovani, può rappresentare quello slancio in più che permetta un ulteriore salto di qualità alla categoria, affiancando alla riconosciuta expertise doganale anche quella capacità di adeguarsi agli scenari mutevoli e guardare al futuro con maggiore consapevolezza

Diego Testa

AnaspeDoganaGiovani

Impiegato presso l’azienda S.IN.COM. s.r.l. di Napoli, compagine specializzata nell’offerta di servizi polivalenti attinenti alle attività fiscali e doganali del comparto dei prodotti energetici.
Nello specifico, durante il suo percorso professionale ha acquisito competenze sia di carattere fiscale legate alla produzione, alla gestione ed al consumo di ogni tipologia di prodotti energetici, sia di carattere doganale attinenti la movimentazione dei prodotti energetici nel territorio nazionale, comunitario ed extra UE.